Anche nel 2019 non si è arrestata la scia negativa di fallimenti.
Sono state oltre 8.000 da nord a sud le aziende chiuse. Lombardia, Lazio, e Veneto le regioni più colpite, mentre fanalino di coda è stata la Liguria.
>>Ciò significa che ogni giorno (sabato, domenica e festivi inclusi) hanno chiuso i battenti mediamente ben 22 aziende.<<
Il settore più penalizzato è stato quello del commercio, a seguire quello dei servizi, e poi quello dell’industria che sia aggiudica il gradino più basso del podio in una triste gara dagli esiti letali.
Quando un’azienda fallisce, ovviamente a perdere sono tutti:
- Il sistema economico, perché sparisce una partita Iva che crea denaro ed occupazione
- Lo stesso imprenditore, perché perde quella che poteva essere la propria sicurezza economica per vivere.
Nel 2020 certamente i dati saranno ancora più gravi, perchè già ora sembra che molte aziende non riapriranno i battenti dopo la quarantena imposta dal coronavirus.
Il meccanismo di solito inizia con una piccola crisi, o una semplice difficoltà economica, e per un pensiero tutto italiano si pensa sempre che le banche risolveranno la situazione con un prestito, un allargamento del fido ecc…
Il problema è che le banche sono ben liete di prestarti i soldi quando li hai… ma sono anche altrettanto veloci a negarteli e richiederti di rientrare con quelli vecchi quando sei in difficoltà.
Avere una gestione finanziaria basata sulle banche per ottenere liquidità aziendale, è in genere una pessima idea.
Alla piccola difficoltà finanziaria si aggiunge ora anche un rallentamento del flusso di cassa, dovuto a un calo delle vendite, e a clienti che ritardono a pagarti.
Probabilmente dovrai ritardare i pagamenti a tua volta ai fornitori, che a causa di ciò ti faranno difficoltà per le forniture successive.
A piccoli e talvolta invisibili passi, ti stai dirigendo verso un burrone dal quale non c’è ritorno. Inizi ad avere molti debiti, molte spese fisse, e poco denaro che circola nelle tue casse. Procedi in questi modo per dei mesi, che rapidamente diventano anni, pensando, ogni volta che giri la pagina del calendario, che la situazione si risolverà… che questa sarà finalmente la volta buona…
Poi un giorno ti arriva la telefonata di quel fornitore, o di quel dipendente che hai dovuto licenziare, che ti ha dichiarato fallimento.
Generalmente avviene così… in maniera molto semplice.
Vedendo la situazione da fuori, la cosa non stupisce più di tanto, e la gente con cui l’azienda aveva rapporti magari un’idea se l’era fatta. Dall’interno, talvolta è più difficile per l’imprenditore ammettere (specialmente a sè stesso) che la situazione è critica, ed il rischio di un possibile fallimento è elevato.
Oggi tra l’altro le siatuzioni finanziarie aziendali cambiano anche molto rapidamente. Imprese sane fino a qualche mese prima, si trovano gambe all’aria qualche mese dopo. Perché evidentemente sotto c’era una gestione finanziaria molto rischiosa.
Quindi, come si mettono in protezione le aziende?
Limitando i costi fissi e mantenendo fluido il flusso di cassa.
Sono anni che ripeto in ogni luogo, e in ogni occasione, l’importanza del flusso di cassa per il benessere dell’azienda. E’ la cosa principale di cui si deve occupare un imprenditore.
E’ chiaro che il flusso di cassa è il risultato di una pluralità congiunta di azioni, e strategie diverse, ma in ogni caso dovrebbe rimanere l’obiettivo n.1 di chi gestisce l’azienda.
Ora, la spada di Damocle del fallimento delle imprese è qualcosa che va tenuto in debito conto, sia per quanto riguarda la propria azienda (non puoi ignorare anche i piccoli segnali di difficoltà) sia per quanto riguarda le aziende altrui, (specialmente quelle dei tuoi debitori).
Purtroppo vedo molti imprenditori che trascinano i propri crediti per anni, senza considerare che in ogni istante potrebbero evaporare come una goccia d’acqua nel deserto, se l’azienda debitrice dovesse portare i propri libri in tribunale.
Parallelamente vanno in banca per chiedere dei finanziamenti prima di agire per recuperare i propri crediti.
Avrebbero un tesoretto chiuso nei cassetti dell’ufficio amministrazione, ma vanno invece ad indebitarsi ulteriormente, per far fronte alle spese correnti.
Oggi, domani, o dopodomani, tra le quasi 100 aziende che saranno fallite nell’arco temporale di questi 3 giorni, potrebbe esservi la tua o quella di un tuo fornitore.
Si pensa che le cose negative succedano sempre agli altri… ma lo pensavano anche quegli imprenditori che di punto in bianco hanno rivicevuto quella famosa telefonata di cui parlavamo prima, e sono state poi costrette a chiudere.
E non è che queste cose succedono solo agli idioti (e siccome tu sei furbo, allora sei esente dal problema).
Succedono agli imprenditori esattamente come me e te. Intelligenti, con esperienza, che amano il loro lavoro, che pensavano si sarebbe sistemato tutto, che hanno una famiglia da mandare avanti, che hanno dei dipendenti da non lasciare a piedi…
Devi prestare costantemente attenzione anche ai piccoli segnali di difficoltà. Devi rendere fluido il tuo flusso di cassa acquistando dai tuoi fornitori con dilazioni di pagamento, e vendendo con pagamento immediato. Quindi devi incassare più velocemente di quando vendi.
Quando sento gli imprenditori dirmi che nel loro settore questo non è possibile, capisco che non hanno una visione completa della realtà, e che gli mancano dei pezzi importanti di informazioni. Ad esempio relativamente al marketing della loro azienda e del posizionamento che hanno creato.
Probabilmente bisogna lavorare di più anche su questi aspetti, e fare in modo che il proprio prodotto/servizio non venga percepito dai clienti come facilmente sostituibile con altre opzioni presenti sul mercato, ma piuttosto come la migliore, unica e reale soluzione al loro problema. In questo caso il prezzo e le tempistiche di pagamento diventano, molto più facilmente, una questione non negoziabile.
Inoltre devi sempre prestare particolare attenzione ai tuoi crediti insoluti da riscuotere, perché accumulandosi nel tempo sono sempre più difficili da recuperare e possono costituire un tesoretto, spesso ignorato dagli imprenditori, da sfruttare anche in alternativa ai finanziamenti della banca.
Mi capita infatti abbastanza spesso di incontrare imprenditori che chiedono finanziamenti alla banca per importi pari o perfino inferiori a quelli che hanno accumulato nei cassetti come crediti insoluti. Il problema è che spesso se ne dimenticano, e con il passare del tempo le cifre si accumulano, diventando importanti.
Inoltre, prestare attenzione a questi aspetti è fondamentale per evitare che i crediti si deteriorino definitivamente, perché come dicevamo prima le situazioni economiche e finanziarie delle aziende oggi mutano molto velocemente, e tra i tuoi debitori potrebbe esserci un nuovo fallimento. Ragione per cui le classiche informazioni commerciali, che si riferiscono ben che vada all’anno contabile precedente, possono portare talvolta a prendere clamorose cantonate specialmente in caso di forniture importanti.
Tutto ciò è ancora più vero, e maggiormente amplificato, in questa fase 2 di ripresa delle attività economiche dopo il blocco del coronavirus. Aziende sane fino a qualche mese fa, potrebbero essere ora in situazioni di reali difficoltà ma ciò non emergerebbe comunque dalle informazioni commerciali riferite ai bilanci del 2019.
Quindi la parola d’ordine è sempre quella di rivolgersi a dei professionisti di gestione e recupero dei crediti, che fanno questo di mestiere, e che hanno la competenza tecnica reale e dimostrabile (guarda cosa dicono di noi i nostri clienti) per aiutarti a prendere delle decisioni delicate come queste, scegliendo la strada migliore e più sicura da seguire, e soprattutto senza rischiare di perdere per strada il tuo denaro.
Se desideri metterti in contatto con uno dei professionisti del mio team, per valutare assieme la specfica situazione relativa al tuo denaro da recuperare, (anziché magari doverti rivolgere alle banche per ottenere la liquidità che ti è necessaria), o semplicemente per avere una consulenza personalizzata sulle migliori strategie di gestione del credito da adottare nella tua azienda, (in base al tuo business e senza il rischio di commettere errori dovuti all’inesperienza) allora compila subito il modulo qui sotto per inviare la tua richiesta.
Sarai ricontattato a breve per una prima valutazione preliminare telefonica, e per fissare successivamente un appuntamento gratuito nella tua azienda.